Dall’inizio dell’anno scolastico le scuole dell’infanzia di Carugate non stanno svolgendo l’orario completo, mandando a casa bambine e bambini alle 12:45 a causa della carenza di personale e del sistema delle bolle adottato dalla scuola. Evidentemente le difficoltà per le famiglie sono significative: non tutti possono ottenere permessi dal lavoro, non tutti possono permettersi di assumere una baby-sitter, non tutti possono contare sul supporto dei nonni.
Nonostante la situazione fosse nota fin dall’estate, l’Amministrazione Maggioni non ha messo in campo nessun servizio integrativo per permettere ai bambini di restare a scuola anche al pomeriggio. In altri comuni della zona però, dove si presentava il medesimo problema, i sindaci si sono attivati fin da subito. A Segrate, ad esempio, in collaborazione con cooperative specializzate, si è scelto di ricorrere a educatrici e educatori esterni al corpo docenti per garantire il servizio. Non poteva essere una soluzione attuabile anche per Carugate? Anche a Carugate si poteva fare, ma è mancata la volontà di farlo!
Più di 150 famiglie tra Ottobre e Novembre hanno firmato delle lettere per chiedere il ripristino dell’orario completo. Solo di fronte a queste proteste e alle richieste delle opposizioni, l’Amministrazione si è mossa, adottando però una soluzione che non risponde alle vere esigenze delle famiglie: un bonus distribuito in base al reddito per “ristorare” le famiglie che hanno subito il disagio del tempo corto. Oltre al fatto che si tratta di cifre esigue rispetto al costo di una babysitter, riteniamo che la mancanza di assistenza educativa e di istruzione non possa essere colmata con un bonus in denaro, ma solo con l’attivazione di servizi specializzati.